44 milioni di Km di diametro e non averlo mai visto prima di oggi!
Questo che vedete nella foto è il buco nero che abita nella nostra galassia. Oggi è stato mostrato al mondo per la prima volta dai ricercatori dello European Southern Observatory, perché anche loro, grazie alla super rete di telescopi sparsi nel pianeta, sono finalmente riusciti in questa impresa titanica: fotografare Sgr A* — o Signor A come piace definirlo a me — ma che in realtà si legge "sadge-ay-star".
Oggi ho seguito la diretta dei miei astropaladini — o mentori delle stelle, gente-con-la-palle-che-orbitano che dir si voglia — che hanno spiegato una valanga di cose che certo non sto a riportare. Vi invito a leggere il loro post, io mi limiterò a riportare solo alcune cose che più mi hanno lasciato a bocca aperta. Qui intanto potete leggere il post sul loro sito web, mentre metto il video della diretta live alla fine di questo post👇
Parliamo del Signor A.
Ce lo hanno presentato così. guardatelo tutto più e più volte, poi andiamo avanti.
Questo Signore, così come tutti gli altri ben più grossi di lui, non vuol farsi vedere. È tutto nero nello spazio nero, nel buio assoluto. Non riflette, non scintilla, non ha una scalfittura. Nulla, è invisibile. Eppure questa è la seconda volta che l'essere umano riesce a fotografare un buco nero. Per chi non è avvezzo al tema, provo a dire qualcosa che +/- ho capito: non si vede e pertanto non si fotografa un buco nero, invisibile nello spazio buio; ciò che però si può catturare sono i segnali radio emessi dai gas caldissimi che vengono catturati dal buco nero e che orbitano velocissimi intorno ad esso.
È un po' come mettere una moneta davanti al sole e fotografarne l'alone intorno.
Ecco, questo Signor A non è un buco nero molto grande. Ha un diametro di appena 44 milioni di km, e la massa solare è sempre proporzionale; stiamo parlando di circa 4 milioni di masse solari. La sua dimensione è più o meno grande come l'orbita di Mercurio il quale, essendo un pianeta molto vicino al Sole, non fa un viaggio particolarmente lungo.
Se questa è la prima fotografia del buco nero della nostra galassia, un altro venne fotografato per la prima volta nella storia nel 2019: M87. Ecco, M87 è un tintinnino più grande. In questa foto i gentilissimi astronomi stanno cercando di farci intuire questa differenza.
Per M87 parliamo di un diametro di 100 Miliardi di Km. 100 MILIARDI di Km. Ve lo riscrivo per sicurezza: CENTO MILIARDI DI CHILOMETRI! Ma le dimensioni non sono tutto, è la massa che conta e M87 si fa bello con i suoi SEI MILIARDI DI MASSE SOLARI. È affascinante come per il cervello umano queste dimensioni non siano affatto concepibili o rappresentabili, non ne abbiamo esperienza e — probabilmente — nemmeno gli strumenti naturali per potersele figurare.
Oltre a quelli naturali ci servono anche degli strumenti speciali per poter fotografare qualcosa di così lontano, difficile e soprattutto piccolo. A dispetto dei suoi mila km di diametro, il Signor A è piccolo davvero. Qualcuno diceva "è come cercare di fotografare un'arancia sulla Luna". Inoltre non è un'arancia ferma; i gas, le polveri e il materiale che forma il disco di accrescimento orbitano intorno a Sgr A* ad una velocità incredibile, mettendoci pochi minuti a percorrere quel tragitto di milioni di km. Pertanto servirebbe un telescopio grande come un intero emisfero terrestre. difficile da sorreggere! Ecco che l'essere umano tira fuori dal cilindro la propria genialità — quando non si rincoglionisce a fare le guerre — e invece di costruire un telescopio impossibile, ha creato una rete di telescopi che lavorano insieme, sincronizzati, a migliaia di km di distanza, tutti puntati in un punto per lavorare come se fossero un'unica entità.
I dati raccolti vengono salvati su centinaia di hard disk che poi vengono fisicamente trasportati in un centro di elaborazione (via internet ci vorrebbe troppo tempo a trasferire tutti quei tera). Ecco che quella mole immensa di dati, viene interpretata
Siamo i primi
Ciò che Einstein aveva ipotizzato è stato tutto confermato e conclamato da questa immagine. Lo studio non ha riportato alcuna anomalia sulla teoria di albertone. Incredibile, che genio!
Siamo i primi esseri umani ad aver visto questa immagine che verrà un giorno studiata nei libri di storia per chissà quante centinaia di anni. È un momento storico incredibile, alla faccia della follia della guerra e delle pandemie.
È un giorno memorabile, anche per chi non ci capisce nulla.
Chi Ha Paura del Buio?
Vuoi saperne di più da chi ne sa davvero di più? Ecco la diretta di Filippo Bonaventura e Matteo Miluzzo. Have fun!