Come lavare (per bene) i piatti a mano, nella casa in campagna
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Sto scrivendo una guida su come lavare i piatti? Davvero?! Sì... lo sto facendo. 🙀
L'argomento può sembrare un po' banale, lo capisco, ma vi suggerisco di dimenticare qui il lato gretto, in pratica l′oggetto, in qualsivoglia aspetto o forma voi lo conosciate.
Il contesto
Ogni estate, la rustica e storica casa di campagna di famiglia diventa la residenza estiva di tre differenti nuclei che per oltre un mese convivono. Si crea così una di quelle situazioni da telefilm nonni-cugini-spensieratezza-giochi-discussioni-divertimento-cibo-passeggiate che prima o poi racconteremo ai nostri nipoti: per adesso ci limitiamo a viverla con grande gusto. Siamo nove di base a cui spesso si aggiungono amici, vicini, parenti; ospiti graditi con cui condividere e godere i tesori dell'orto, una grigliata, la pizza o il pane di Paolo cotti nel forno a legna, il ragù, tortelli o gnocchi della Franca e chi più ne ha, più ne metta!
Ecco, in una situazione del genere, pranzo e cena, la mancanza di una lavapiatti si sente, ma è anche il bello della vita di campagna in cui si torna a vivere alla vecchia maniera. C'è chi cucina (da dio), chi va a caccia di cibo e chi lava i piatti. "Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti" canta Caparezza — non è la colonna sonora più adeguata da ascoltare mentre si legge, ma chi se ne frega!
Partiamo da alcuni assunti:
A chiunque piace mangiare con stoviglie pulite
D'estate l'acqua scarseggia — e la papera non galleggia
I piatti si lavano con acqua calda e pulita, quindi va mantenuta tale più a lungo possibile
Il boiler è piccolo, l'acqua calda per la doccia è preziosa, siamo in nove
Per lavare i piatti non ci vuole né tanto né poco tempo; ci vuole il tempo che serve a farli per bene.
La preparazione
Tutto inizia quando qualcuno sparecchia; l'acquaio si riempie di vettovaglie, a volte ci sono cose anche della colazione.
Per praticità ho fatto le foto in un giorno in cui eravamo solo tre (l'ultimo, triste giorno!), non c'era tanta roba. Il metodo non cambia se le persone sono quindici, anzi, aiuta moltissimo a rispettare gli obiettivi di cui sopra.
Per prima cosa sciacquo una ciotola (o una pentola), senza lavarla a fondo ma solo levando il grosso dello sporco; la riempio con acqua molto calda e del sapone per piatti. Una punto chiave: i piatti si lavano con l'acqua calda, più calda possibile; dobbiamo però salvaguardare la riserva del boiler, quindi non va sprecata, mai! Dopodiché raccolgo tutte le posate (mestoli compresi) e le metto nel pentolino di acqua bollente, per ammorbidirle mentre faccio altre stoviglie.
A questo punto svuoto il catino (quello celeste nella foto) e lo lavo dal grasso/sporco residuo che c'è sempre. Il catino deve essere rigorosamente pulito; sarebbe bene avere un catino di acciaio inox, ma tant'è. Lo riempio quindi di acqua bollente con del sapone; dentro vanno bicchieri, tazze e tazzine, preventivamente sciacquate dal vino/caffè che altrimenti sporcano l'acqua — che ricordo deve rimanere più pulita possibile.
Mentre i bicchieri fanno il bidet caldo, svuoto gli avanzi dei piatti nel cestino e li sciacquo velocemente con acqua fredda, giusto per togliere il grosso e far sì che rimasugli di cibo non finiscano nell'acqua del catino.
A questo punto basta raggruppare le rimanenti pentole e ciotole e mi trovo in una situazione simile a questa, in cui l'acquaio è sgombro.
L'acquaio è un altro elemento importante: deve essere pulito, senza cibo dentro. Vi si appoggiano stoviglie appena lavate e non ha senso metterle in mezzo ad acqua sporca o pezzetti di cibo. Pertanto, con un po' di sapone per piatti e con la spazzola lavo il fondo e tolgo eventuali sporcizie. Ci vogliono 30 secondi.
Il lavaggio
Sei arrivato a leggere fin qui? Eroe! 😅
Nella vita reale sono passati meno di 5 minuti e mi trovo nella condizione in cui posso iniziare il lavaggio che ha un ordine molto preciso:
Bicchieri e tazze
Piatti
Posate
Pentole
Cucina
Inizio quindi dai bicchieri: spugna e sapone dopo il loro bidet. Easy, like 1, 2, 3 e li appoggio sul fondo dell'acquaio. Prima di sciacquarli (con acqua fredda va benissimo, pensando alla doccia del parentado) metto i piatti nel catino per lasciarli a mollo per un po'. L'acqua è ancora caldissima, linda e trasparente.
I bicchieri vengono messi a scolare, in ordine, e ci troviamo di nuovo nella situazione pulita iniziale.
Passo quindi a lavare i piatti, stesso procedimento: spugna e sapone, i piatti sono già caldissimi. Li passo poi in acqua fredda e metto a scolare. Come si vede, l'acqua nel catino continua ad essere bella pulita.
DI nuovo, prima di sciacquare i piatti metto nel catino il pentolame, per farlo ammorbidire.
Arriva il momento delle posate che richiedono un'attenzione particolare. 😰
Prima di iniziare è necessario lavare bene una ciotola — se c'è uso lo scolapasta — per appoggiarvi via via le posate insaponate.
Le posate sono rognose, vanno strusciate bene anche se sono state a bagno nell'acqua bollente per tutto questo tempo, ma il procedimento aiuta molto togliere il grasso anche dai coltelli.
Dopodiché levo il sapone, sempre usando acqua fredda.
Rimettere a posto le posate non è una attività da fare a caso e ci sono due semplici regole da seguire.
I coltelli vanno sempre riposti con la lama verso il basso, ne va delle dita del prossimo parente che ha bisogno di un cucchiaino
Le posate si raggruppano: cucchiai con cucchiai (e non con i cucchiaini), forchette, coltelli. I mestoli e coltelli grossi hanno un vaso a sé.
Il risultato è tripudio di ordine quasi artistico!
A questo punto rimangono ciotole, pentole e padelle; come si può vedere, l'acqua adesso è un po' grassa, ma non è una melma sporca.
È a questo punto che di solito arriva qualcuno che dice "hey, ci sono pure questi!". Ecco, le cose che arrivano dopo — e ci sono quasi sempre — rompono l'intero schema, ma l'acqua ancora decente e ancora calda, aiuta. Qui puoi sentirti libero di affrontare colui che ha sparecchiato a metà e usare l'ottima scusa per avviare un sano litigio familiare! Qui c'è libertà, la situazione varia da giorno a giorno! 😂
Il gran finale
Ci siamo, ho lavato tutti i piatti, ho finito!
Manco per niente, c'è ancora da fare!
Il catino va lavato, perché ci sono stati piatti e pentole sporche. Lasciarlo unto fa schifo e genera odore. Anche qui, ci vogliono 30 secondi
Dopodiché c'è da lavare i fornelli. Andare via senza averlo fatto significa fare un torto a chi poi deve cucinarvi. In questo magari qualcuno può aiutare mentre si lavano le stoviglie; attenzione però a come l'aiutante sciacqua e strizza il cencino nell'acquaio mentre avete i piatti puliti dentro. Qui possono nascere diatribe molto aspre e pericolose. 🔪
Con lo sgrassatore in mano si da una passata anche al banco e solo a quel punto possiamo dire di aver terminato. Bada che meraviglia:
Bonus track: le bottiglie
A Grezzano usiamo il Fontanello del Sindaco per l'acqua potabile. Poiché siamo una tribù, abbiamo 12 bottiglie che a forza di essere usate a tavola, andare in macchina ecc, è bene che vengano lavate. Non tutti i giorni certo, ma mentre siamo lì a lavare i piatti, dare una passata alle bottiglie vuote, costa poco ed è cosa buona e giusta! 😉
Adesso ho finito. Dove è il mio caffè?! ☕️
👋