Essere Coleman F. Sweeney
Una delle persone che seguo maggiormente sul web è Jason Fried: seguo i suoi tweet, ho letto i suoi libri, ho seguito per anni il suo vecchio blog Signal vs Noise e il nuovo Hey World. Fried è il CEO di Basecamp, piattaforma di organizzazione del lavoro che in Cantiere Creativo usiamo felicemente da anni. Basecamp si basa su concept culturali che ho sposato e applicato quasi totalmente per la gestione di Cantiere.
Jason mantiene una rubrica interessante: Heard Something, Read Something, Saw Something in cui settimanalmente racconta in modo molto conciso di qualcosa che ha letto, che ha visto o podcast che ha ascoltato. Nel suo ultimo post di stamani ha parlato di pubblicità:
It's easy to hate on ads. But sometimes an ad proves that advertising is an art form. This ad about Coleman Sweeny is a good example of that. Coleman Sweeny was an asshole. Until...
L'ho guardato e scrivo questo post a caldo: mixed feelings!
La storia è di un coglione, tale Coleman F. Sweeney, che vive una vita da perfetto stronzo: tratta male chiunque, non rispetta alcuna convenzione sociale, egoista ed egocentrico e bla bla bla.
Spoiler: all'improvviso muore, mentre fa lo stronzo con una cameriera; la donna, mentre chiama l'ambulanza, scopre che l'uomo è iscritto come donatore di organi. Così facendo Coleman salva qualcuno che può continuare a vivere.
La morale: puoi vivere da stronzo, ma puoi essere un eroe da morto. Ma davvero?
Ok, ”almeno una buona azione è fatta" si può dire, meglio di nulla; ma quanto è costata? Coleman è lontano dall'essere un eroe, non sembra esserci nulla di disinteressato in ciò che fa e la sua tessera somiglia più alla cristianissima confessione in punto di morte per salvarsi l'anima; ognuno ha diritto ad un atto di redenzione, che può essere anche sincero, benissimo. Ma è da eroi?
La campagna pubblicitaria è probabilmente efficace dal punto di vista marketing e non discuto questo aspetto — tra l'altro la regia, fotografia e il flusso sono ottimi. Ma è giusto far passare il concetto che questa è un'azione eroica? Possiamo davvero considerarla una bella pubblicità o addirittura "arte"?
Sarò retorico ma preferisco considerare eroe chi giorno per giorno cerca di essere coerente con qualcosa di evolutivo, chi fa cose per altri attivamente, magari semplici e preferirei vedere campagne pubblicitarie — creative, artistiche e fatte bene come questa — che sensibilizzino questi aspetti.